Etoile è una cavalla e come tale non può esimersi dall'essere bizzosa: infatti lo è, pure in maniera eccessiva anche per la sua specie. Di certo non assomiglia alla padrona Claretta che bizzosa è ma solo per atteggiamento esteriore non per indole, cosicché pare essere più simile ad un cane che ad un cavallo.
Claretta in realtà vive una vita senza sussulti e senza rischi e di certo non ne cerca, resta pittosto ancorata alle poche cose che ha scelto come punti fermi, seppur fingendo di tanto in tanto di metterli in discussione. Conformista fino all'eccesso, non perde occasione di simulare stravaganze che non gli appartengono; avventure sentimentali vissute con la pesantezza di chi le vive senza entusiasmo, atteggiamenti eccessivi da apparire talvolta grotteschi, risate sguaiate di chi ride senza gioia, discorsi da rivoluzionaria e routine pecoreccia, letture intense e pensieri semplici: il tutto finisce per farla risultare sempre più una personalità mimetizzata negli stereotipi.
Ecco perché in questa storia Etoile è la protagonista e Claretta una semplice comparsa. Etoile nella stalla o nel padding mentre corre in tondo fino allo sfinimento, Etoile che passeggia nei campi ascoltando le solite battute e la risata instancabile e continua (talvolta insostenibile) di Claretta e che subisce l'imposizione delle interminabili attenzioni quando rientra nella stalla, fatte di spazzola, caramelle e noia infinita.
"Meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai" si ripeteva: confidò questo pensiero alla sola persona che sembrava comprenderla, che vide alcune volte per qualche tempo e poi misteriosamente sparì nel nulla, lasciandola ancora più sola, bizzosa e con una voglia furiosa di fuggire. No, di questa persona non parleremo adesso, presto però non potremo farne a meno seppur sia doloroso ricordarne il ruolo e l'epilogo.
<1 - continua>